lunedì 10 dicembre 2012

Il digiuno: da Gandhi al Ramadan, che dura prova.


E' molto frequente imbattersi in libri o articoli sul web che "divinizzano" il ruolo del digiuno, esaltandone le proprietà salutari nonchè dietetiche. In passato, invece, questa privazione assumeva più un significato religioso o di protesta, senza dimenticare chi lo considera un'importante sussidio terapeutico. 
Negli ultimi anni, invece, è diventato un must per la perdita di peso o, ancor peggio, per compensare un pasto eccessivamente abbondante o qualche peccato di gola.
Senza alcun dubbio, il digiuno aiuta davvero a dimagrire, poichè le calorie di cui ci priviamo vengono ricavate dalle macromolecole già in nostro possesso; saranno quindi metabolizzati i depositi lipidici e proteici.
Nonostante questo, nell'immenso mondo dell'alimentazione e, più in generale, della salute, non è vero il detto che "il fine giustifica i mezzi", in quanto i danni causati da questo comportamento sbagliato superano sicuramente i benefici.
Il dimagrimento prodotto, quindi, non è ottenuto con metodi sani, poiché viene ridotta anche la massa magra, aumentando il rischio di disturbi muscolari. Inoltre, un eccessivo utilizzo di grassi come fonte energetica fa si che si instauri uno stato di chetosi, dovuta al tasso elevato di corpi chetonici prodotti dal fegato.
La pratica del digiuno è quindi fortemente sconsigliata, ma, se per i fini sociali e religiosi non possiamo che provare comprensione e stima, per quanto riguarda motivazioni di natura estetica dobbiamo neccessariamente condannare questo comportamento.    
Vorrei concludere ricordando che il nostro organismo ha bisogno, per un corretto svolgimento di tutte le sue funzioni, di molti nutrienti, ottenibili solo attraverso la dieta; una loro assenza determina un'"auto-digestione" dei depositi e delle strutture portanti del nostro corpo che può essere sopportata solo per brevissimi periodi. Lo stato di privazione degli alimenti, sia esso volontario che imposto, è dunque un'abitudine da non fare propria, a prescindere dalle motivazioni che lo sostengono.

Dieta in Salute

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