venerdì 18 gennaio 2013

Toxoplasma in gravidanza: conoscerlo per prevenirlo.

La toxoplasmosi è una malattia causata da un parassita, Toxoplasma gondii, che vive in molti mammiferi e alcuni uccelli; il suo ospite per eccellenza è il gatto che, attraverso le feci, elimina delle cisti che possono contaminare oggetti domestici o alimenti. A seguito di questa breve parentesi rivolta a spiegare molto brevemente le abitudini di questo parassita, è necessario chiarire che la toxoplasmosi è una patologia spesso asintomatica e che diventa grave solo in caso di prima infezione durante la gravidanza. Il microrganismo, infatti, è capace di raggiungere il feto attraverso la placenta e di dare problemi allo sviluppo o persino essere causa di aborto spontaneo.
Il toxo-test mira a ricercare anticorpi contro toxoplasma, per verificare un'avvenuta infezione precedente al concepimento, evento che eliminerebbe ogni sorta di pericolo; in caso di negatività, invece, la paziente deve ripetere il test mensilmente, intraprendendo delle accortezze per ridurre al minimo il rischio di infezione.
Per quanto riguarda l'alimentazione, sono molti i cibi da tenere sotto controllo; in linea generale la cottura uccide il parassita evitando una possibile contaminazione, ma come vedremo non è sempre così.
Il primo consiglio dato da ogni ginecologo è di evitare la carne cruda o poco cotta, perché può contenere le cisti di toxoplasma; sono però pochi gli specialisti che scendono più nei particolari, suggerendo la cotture di tagli molto sottili a scapito di bistecche arrosto, polpette e roast-beef. Questa differenza risiede nella capacità del calore di raggiungere anche le porzioni più interne del nostro prodotto; carni cotte in un pezzo unico, tritate e compresse o più spesse mantengono l'interno poco cotto. La salsiccia, ad esempio, è perfetta se cucinata al forno (200°C per più di mezz'ora) ma non sulla brace; il tritato è ottimo per preparare il ragù (cucina per molte ore) ma non per le polpette.
Per quanto riguarda i salumi, bisogna fare lo stesso ragionamento e favorire i prodotti cotti o stagionati per più di 30 mesi; la stagionatura infatti, se prolungata, tende ad uccidere i microrganismi nel prosciutto crudo. Sotto questo punto di vista, però, la provenienza e quindi la qualità sono importanti, in quanto la stagionatura non è sempre condotta allo stesso modo. Lo stesso vale per il prosciutto cotto; solo se di ottima qualità è sicuramente cotto a 70°C per circa 3 ore, mentre in altri casi rimane parzialmente crudo nelle porzioni centrali. Un classico esempio è visibile in quelle fette in cui il colore non è uniforme, bensì più chiaro all'esterno e più scuro all'interno.
Un'altra nota dolente è rappresentata da frutta e verdura, che si contaminano direttamente o indirettamente con le feci del gatto; si possono tranquillamente consumare cotte oppure se lavate con cura. Un consiglio è quello di sciacquare con attenzione, immergere in acqua e bicarbonato per 30 minuti e risciacquare nuovamente; esistono però alcuni prodotti che non si prestano facilmente a questo procedimento in quanto particolarmente fibrosi, tra questi ricordiamo funghi, sedano e finocchio. Anche le fragole, per via della loro composizione e morfologia, sono da evitare, così come gelati e frullati a base di questo frutto; lo stesso discorso non vale invece per la marmellata poiché cotta.
Il pesce crudo, invece, non è causa di infezione da toxoplasma, ma viene comunque eliminato dalla dieta per mettere la donna gravida al riparo da altri microrganismi. Il congelamento (-20°C per 5 giorni), infine, riesce a ridurre notevolmente la carica parassitaria, ma non è sempre sufficiente per eliminare ogni rischio di infezione.
Altre abitudini da non sottovalutare sono quelle di lavare le mani immediatamente dopo aver maneggiato carni, frutta e verdura cruda; usare guanti per il giardinaggio e disinfettare tutti gli utensili usati sia in giardino che in cucina.
Fate inoltre attenzione nel relazionarvi con i gatti, soprattutto se randagi; quelli domestici, se non abituati ad andar in giro a caccia di altri animali, non saranno probabilmente vettori di infezione. Un consiglio pratico è quello di cambiare la terra della lettiera del gatto non oltre le 24 ore, sfavorendo l'attivazione delle cisti appena emesse.
Questi sono solo alcuni consigli da affiancare a quelli di uno specialista, il quale avrà le capacità ed il tempo si seguirvi durante tutta la gravidanza. Ricordate però che in questi casi la prudenza non è mai abbastanza anche se esistono delle cure che, se iniziate tempestivamente, presentano dei risultati eccezionali. Consideratelo un modo per imparare ad aver cura di vostro figlio prima ancora della sua nascita.

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