domenica 10 febbraio 2013

E come etichette

La confezione di ogni prodotto che acquistiamo rappresenta il biglietto da visita che l'azienda produttrice ci presenta per stimolare la nostra curiosità ed il nostro interesse. Ma, così come in ogni cartoncino che si rispetti, le informazioni realmente importanti per il consumatore sono riportate a caratteri minori e piuttosto defilate rispetto alle immagini e agli slogan pubblicitari.
Il logo, le figure e le frasi ad effetto sono molto appariscenti, ma spesso non riflettono le reali qualità di ciascun prodotto; le tabelle nutrizionali, la denominazione commerciale e l'elenco degli ingredienti, invece, devono rappresentare il focus della nostra attenzione.
Pur non essendo ancora presente una legislazione completa ed accurata, è sempre più semplice imbattersi in alimenti accompagnati da specifiche, ma spesso poco chiare, informazioni utili alla scelta del prodotto. E' buona norma preferire una ricchezza di indicazioni alimentari poiché sinonimo di qualità e trasparenza; infatti, al contrario di quello che può avvenire per le immagini e gli slogan pubblicitari, ciò che viene dichiarato tra le "caratteristiche tecniche" dell'alimento dev'essere necessariamente vero e non illusorio.
La tabella nutrizionale racchiude le calorie ed i principali nutrienti contenuti in 100 g, 100 ml o una porzione del prodotto considerato; se siamo fortunati troveremo anche le GDA (Guideline Daily Amounts), ovvero le Quantità Giornaliere Indicative di energia e nutrienti adeguati ad una alimentazione equilibrata (energia, grassi totali, grassi saturi, carboidrati totali, zuccheri totali, proteine, fibre alimentari, sodio). Questi valori, espressi in percentuale ed in relazione alla porzione consigliata, rappresentano una linea guida su cui basare il proprio piano alimentare, considerando ovviamente variabili come età, sesso e attività giornaliere condotte.
L'elenco degli ingredienti, invece, dev'essere necessariamente riportato in ordine decrescente di quantità; in particolare, alla fine di esso troveremo delle sostanze che corrispondono agli additivi, quindi presenti in piccole dosi. Tra di essi, segnalati con la lettera E seguita da un numero compreso tra 100 e 1000, troveremo coloranti, aromatizzanti, conservanti e stabilizzanti. I coloranti hanno dei numeri che variano dal 100 al 200 ed essendo per lo più dei prodotti di sintesi migliorano l'aspetto del prodotto ma non la sua qualità; con i numeri successivi sono invece indicati conservanti, stabilizzanti ed altre sostanze che proteggono il prodotto dalla degradazione, da agenti microbici oppure lo integrano con principi nutritivi fondamentali.
Al fianco dell'acido benzoico (E210), nitrati (E251-E252) e polifosfati (E452) possiamo anche trovare la vitamina C (E300), il carotene (E160) e altre sostanze naturali per nulla pericolose per la nostra salute; è quindi importante non farsi fuorviare da queste sigle e ricordare che un prodotto del tutto naturale è privo di additivi.
Tra le altre indicazioni non si può sottovalutare la denominazione protetta, sinonimo di qualità e di uno specifico protocollo di preparazione, la data di scadenza con i relativi metodi di conservazione e il lotto di produzione, un modo semplice per risalire ad un eventuale difetto di produzione.
Riconosco che per imparare a leggere correttamente ciascuna etichetta sarebbe necessario un corso accelerato per potersi soffermare su ciascuna informazione e caratteristica riportata; il mio consiglio è quello di iniziare prestando attenzione ai prodotti che acquistiamo e dando maggiore importanza al retro della confezione.


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