sabato 17 novembre 2012

Il pomodoro, meglio se biologico.

Il pomodoro è una delle piante più coltivate nel mondo, il suo frutto, utilizzato inizialmente come ornamento, ha trovato il suo ruolo primario nella cucina ed in particolare come condimento di altri prodotti. In tutte le sue varietà, però, presenta delle proprietà forse uniche nel suo genere: ha un basso apporto calorico, un buon contenuto di carotene e di vitamine. Negli ultimi anni però è stato definito un "cibo funzionale" nella lotta alle malattie cardiovascolari e cancro; questo poichè ricco di polifenoli e licopene, delle sostanze con caratteristiche antiproliferative per il tumore. 
Oltre a favorire la salute della nostra pelle e della vista, depura il sangue, favorisce la diuresi e, in alcuni casi, aiuta la digestione. Come in tutti i casi, però, le quantità contano notevolmente e ogni singolo individuo deve seguire una dieta "ideale" strettamente personale; il consumo di pomodoro è infatti sconsigliato a chi soffre di calcoli renali, per via del suo contenuto in acido ossalico, e a chi è predisposto verso l'artrite reumatoide.
Un recente lavoro pubblicato sul  'British Journal of Nutrition' della Cambridge University Press ha inoltre evidenziato come i nutrienti di questo frutto siano strettamente correlati al metodo di coltivazione. Le simbiosi fungine che si instaurano in una coltura biologica, infatti, ne aumentano il valore nutrizionale, comportando dei maggiori livelli di minerali ed in particolar modo di licopene.
Ecco un altro esempio di come l'industria alimentare stia gravemente incidendo sulla qualità dei nostri prodotti, sarebbe opportuno per ognuno di noi possedere un piccolo orto dove coltivare dei prodotti di alta qualità.  

Dieta in Salute

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