giovedì 1 novembre 2012

L'alfabeto delle vitamine (Parte II)

Dopo il precedente post dedicato alle vitamine liposolubili è arrivato il momento di parlare di un altro gruppo di sostanze altrettanto fondamentali; le vitamine idrosolubili comprendono molecole di diversa natura che non raggiungeranno mai delle concentrazioni tossiche per l'organismo ma che per lo stesso motivo non formeranno depositi, la loro assunzione dovrà, quindi, essere regolare nel tempo.
Inizilamente correlata ad una patologia definita beriberi la vitamina B è stata trattata spesso come una singola sostanza, per poi scoprire negli anni un insieme di molecole riunite in un unico complesso. La vitamina B1 entra nei processi attraverso i quali il nostro organismo ottiene energia, per questo una sua carenza colpisce subito il  sistema nervoso e cardiaco; l'ipovitaminosi può essere causata da un carente apporto alimentare o da un aumentato fabbisogno, soprattutto durante la febbre o la gravidanza. In condizioni normali i valori di assunzione dovranno raggiungere 0,6-2,3 mg al giorno ma sarà semplice soddisfarli grazie al consumo di vegetali, lievito e soprattuto germe di grano, una porzione del chicco che viene conservata solo nei cereali integrali.
La B6 è una componente enzimatica che interessa, in tutta la sua varietà, il nostro metabolismo; scendere sotto il fabbisogno di 2mg/giorno può comportare apatia, depressione e invecchiamento precoce, nei casi più gravi anemia e abbassamento delle difese immunitarie. Gli alimenti più ricchi apparterranno, anche questa volta, al regno vegetale e ai lieviti, ma discrete quote si troveranno nel fegato, nel tuorlo dell'uovo e nel merluzzo. 
La nicotinamide, chiamata spesso vitamina PP per la sua associazione con la pellagra, appartiene a numerosissimi complessi enzimatici; la sua sintesi inizia a partire da un amminoacido, il triptofano, carente in quelle popolazioni che si nutrono esclusivamente di farina di mais. La cute di chi soffre di pellagra diventa rossa, secca e rugosa, le mucose si infiammano e il sistema nervoso comincia a dar dei problemi. Basta soddisfare, però, i 10-20mg/giorno richiesti per far regredire i sintomi e ritornare ad una vita normale. 
La vitamina B12 è forse una delle più discusse, soprattutto nelle argomentazioni di chi critica una dieta esclusivamente vegetariana; questa sostanza, infatti, si trova esclusivamente nei prodotti animali poichè i vari trattamenti che subiscono i vegetali tendono a rimuoverla. Si può trovare sotto varie forme e precursori che, in alcuni casi, formano dei depositi di riserva che durano anche 6 anni. Per questo sono molto rari i casi di ipovitaminosi dovuta all'alimentazione; questa condizione colpisce, in particolare, i tessuti a crescita rapida come gli organi ematopoietrici che producono le cellule del sangue. Alcune carenze sono da  collegarsi alla mancanza di un fattore intrinseco prodotto dalla mucosa dello stomaco, questo causa una eritropoiesi errata con formazione di globuli rossi deficitari e l'instaurazione di una patologia che prende il nome di anemia perniciosa.
L'acido folico è una provitamina che può essere convertita nella sua forma attiva solo in presenza di vitamina C e B12. Il suo fabbisogno è di circa 0,2 mg/giorno che, in condizioni normali, viene soddisfatto dall'azione di alcuni batteri intestinali; i cibi maggiormente ricchi sono il lievito e il fegato ma, data la notevole importanza, è diventato molto comune assumerlo sotto forma di integratori o aggiunto ad altri alimenti. Negli anni è stato visto come una carenza di questa molecola può incidere sul corretto sviluppo  del feto; durante la gravidanza aumenta notevolmente la richiesta di acido folico che, in caso contrario, può gravemente danneggiare il sistema neuronale del piccolo; per questo motivo il ginecologo lo prescrive 3 mesi prima di un eventuale concepimento o durante altri trattamenti che prevedono l'uso di ormoni femminili.
La vitamina C è un acido (ascorbico) che attiva molti enzimi e ci protegge dalle carenze di altre vitamine; è necessario nella biosintesi degli ormoni surrenali ed entra in gioco nella formazione degli anticorpi. Per questa varietà di funzioni, quindi, il suo apporto quotidiano è fondamentale e presenta dei valori superiori rispetto ad altre sostanze. I 30mg/giorno raccomandati devono essere soddisfatti attraverso il consumo di frutta e verdura; cavoli, spinaci peperoni, pomodori e agrumi ne sono ricchi oltre che preferibili agli integratori. Molte ricerche hanno evidenziato come il nostro organismo, per un "errore" di evoluzione, non sia più in grado di sintetizzare questo prodotto autonomamente, ma studi condotti su pazienti con un'alimentazione priva di vitamina C hanno dimostrato come questo non sia del tutto vero. Esistono individui, soprattutto di sesso femminile, che sono meno sensibili a delle forme di ipovitaminosi C, contrastando i sintomi caratteristici che spesso colpiscono il sesso maschile.
Con questo abbiamo concluso il nostro viaggio nel mondo delle vitamine; ovviamente non abbiamo parlato di tutte le sostanze che il nostro organismo utilizza, ma solo di quelle che presentano una notevole importanza fisiologica e nutrizionale. Esistono infatti innumerevoli molecole che il nostro corpo riesce a produrre o che si trovano in moltissimi alimenti, a tal punto da non presentare mai forme di carenza.

Dieta in Salute

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