venerdì 12 ottobre 2012

Consumare i salumi fa bene?

Spesso non diamo la giusta importanza ai salumi conferendogli un ruolo marginale nella nostra alimentazione: un panino imbottito come merenda, un semplice antipasto o, a nostro avviso, una pasto leggero. Questo perché non ci rendiamo conto del reale valore nutrizionale di ciascun prodotto e delle differenti caratteristiche di ognuno di essi.
In realtà, derivando solitamente da bovini o suini, sono degli alimenti ricchi di proteine, grassi, sali minerali e vitamine, quindi sarebbe opportuno trattarli in modo analogo alle comuni carni inserendoli in modo adatto nella dieta.
Gli “ingredienti” da non sottovalutare sono molti, a cominciare dall'elevato tenore lipidico che spesso raggiunge o supera il 30%, tra l'altro questi lipidi sono spesso acidi grassi di origine animale, quindi saturi, o ancor peggio colesterolo “cattivo”; le proteine sono sì di ottimo valore biologico ma, se consumati in modo errato, vanno ad aumentare l'assunzione giornaliera dovuta ad altri alimenti; i sali minerali apportati sono molti, spesso fondamentali per una corretta attività dell'organismo come ferro, calcio, magnesio e potassio, l'eccesso di sodio però li fa sconsigliare agli ipertesi e, in porzioni abbondanti, un po' a tutti. Ad esempio solo 100g di prosciutto crudo riescono a soddisfare quasi l'intero fabbisogno giornaliero di questo sale.
Tra gli altri elementi discussi avremo i nitriti e i nitrati, delle sostanze usate come conservanti, dal risaputo potere cancerogeno; ovviamente come in tutti i casi bisogna tener conto del fatto che questi elementi agiscono solo ad elevate dosi, quindi non occorre “demonizzare” i salumi ma quantomeno assumerli con raziocinio.
Analizzandoli uno per uno è chiaro come nessun prodotto possa essere considerato un elemento base della nostra alimentazione: la bresaola è povera di grassi ma ricca di sodio; la mortadella contiene vitamine del gruppo B ma molti grassi; per non parlare di salame, pancetta o addirittura del lardo. Occorre inoltre fare chiarezza sulle differenze tra prosciutto crudo e cotto: in realtà, al contrario di quanto si possa pensare, il crudo è più facilmente digeribile poiché la stagionatura avvia la digestione delle proteine; il quantitativo di grassi è abbastanza simile, solo poco minore per il cotto; la presenza di nitriti e nitrati è una costante del cotto ma non del crudo.
Penso sia chiaro, dopo questo post, che i salumi non possano essere consumati come uno spuntino o complemento del pasto, sono alimenti veri e propri ed un loro uso inappropriato può comportare un aumento del peso o patologie più gravi come quelle cardiovascolari o addirittura tumorali.

Dieta in Salute

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